Contanti allo sportello? C’è un errore che può costarti sanzioni fino al 240%

Attenzione

Depositare contanti e/o non avere un conto ti fa rischiare sanzioni da capogiro-trevisolavora.it

Franco Vallesi

15 Agosto 2025

Bonifici cash, assegni circolari e versamenti: anche i contanti sono controllati dall’Agenzia delle Entrate.

Anche chi sceglie di non utilizzare un conto corrente bancario può finire sotto la lente del Fisco. In Italia, i controlli fiscali hanno raggiunto un grado di capillarità tale da includere movimenti di denaro in contanti effettuati allo sportello, come bonifici pagati in cash, assegni circolari o acquisti di valuta estera. Operazioni che non risultano nei normali estratti conto, ma che vengono registrate comunque e inviate in automatico all’Anagrafe dei rapporti finanziari. Questo strumento, in mano all’Agenzia delle Entrate, raccoglie ogni informazione utile a ricostruire la situazione economica dei contribuenti, anche senza appoggi bancari evidenti.

Anche il contante allo sportello lascia traccia: cosa finisce nel radar del Fisco

Ogni operazione bancaria o postale che avviene allo sportello, anche se eseguita in contanti, genera una segnalazione. Gli operatori sono obbligati per legge a trasmettere al sistema centrale dati identificativi come nome, cognome, codice fiscale, importo e tipo di operazione. Tutte informazioni che finiscono nell’Anagrafe dei rapporti finanziari, alimentando una banca dati incrociabile con le dichiarazioni dei redditi.

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Si tratta delle cosiddette operazioni “extra conto”, cioè tutte quelle attività finanziarie che non passano direttamente da un conto corrente: un bonifico cash, la richiesta di un assegno, il cambio valuta, la sottoscrizione di buoni postali o vaglia. Anche se non appaiono nel tuo estratto conto, il sistema le registra. Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 600/1973, all’art. 32, permette all’Agenzia delle Entrate di presumere che qualsiasi somma non giustificata da un reddito dichiarato sia da considerare reddito occulto. E questo può dare avvio a un accertamento fiscale vero e proprio.

Il contribuente ha l’onere di dimostrare la provenienza lecita del denaro. Se non ci riesce, quelle cifre possono essere tassate, con sanzioni che possono arrivare fino al 240% dell’importo contestato, in base al D.Lgs. 471/1997. E nei casi più gravi, con importi sopra soglia, si può configurare il reato penale di evasione fiscale secondo il D.Lgs. 74/2000.

Controlli senza preavviso e sorveglianza estesa: cosa può (e non può) vedere il Fisco

La sorveglianza non si limita ai movimenti bancari tradizionali. L’Agenzia delle Entrate controlla conti correnti, carte di credito (anche prepagate), libretti postali, cassette di sicurezza (con registrazione degli accessi), strumenti di risparmio gestito o fiduciario. Il livello di dettaglio raggiunto dai sistemi informatici fiscali è tale da permettere l’attivazione automatica di controlli: se un cittadino senza redditi ufficiali effettua operazioni da migliaia di euro, il sistema può generare un alert senza necessità di segnalazioni esterne.

Restano alcune aree grigie: il contante scambiato tra privati, se non registrato o segnalato, difficilmente viene tracciato. Ad esempio, un regalo in denaro, una vendita informale o un pagamento cash per un piccolo servizio non lasciano tracce se non accompagnati da ricevute. Però, basta che quel denaro venga versato in banca, usato per pagare un bonifico allo sportello o per richiedere un assegno, e immediatamente diventa tracciabile.

È in quel momento che quel denaro assume un nome e un codice fiscale, e può essere incrociato con la dichiarazione dei redditi. Se c’è una discrepanza evidente, l’Agenzia può avviare una procedura di accertamento senza bisogno di avvisare prima. Il sistema non dorme: confronta, incrocia e, in caso di anomalia, chiede spiegazioni. Non serve una denuncia o una segnalazione, può bastare una semplice incoerenza tra redditi e operazioni effettuate.

Il messaggio, dunque, è chiaro: anche chi opera solo in contanti deve sapere che molte azioni, una volta superata la soglia dello sportello, non sono più invisibili.

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