Dal 1° gennaio basteranno 24 ore per cambiare operatore luce: obiettivo più concorrenza e bollette più basse, ma non mancano i timori per abusi e complessità.
Dal 1° gennaio 2026, chiunque voglia cambiare fornitore di energia elettrica potrà farlo in appena 24 ore. A ufficializzarlo è Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, che ha definito gli ultimi passaggi per completare la riforma sulle procedure di switching. Il nuovo meccanismo accorcia drasticamente i tempi necessari, oggi compresi tra uno e due mesi. Il cambio, che finora avveniva solo il primo giorno del mese successivo alla richiesta, potrà avvenire il giorno dopo la comunicazione da parte del nuovo venditore.
L’obiettivo è recepire la direttiva europea 2019/244, che chiede agli Stati di rendere più snello il passaggio tra operatori per favorire la concorrenza e garantire ai clienti finali la possibilità di cogliere in tempi rapidi le offerte più convenienti. Arera ha lavorato al nuovo sistema dal 2022, sulla base del Decreto legislativo 210/2021. La consultazione pubblica si è chiusa con la delibera 117/2025/R/eel, in cui l’Autorità ha recepito proposte di operatori, associazioni di consumatori e soggetti tecnici come Terna.
Tra opportunità e rischi: il timore del turismo energetico
Il cambio in 24 ore rappresenta una svolta storica per il mercato libero, ma non è privo di criticità. Alcuni operatori temono l’aumento di fenomeni di turismo energetico, ovvero cambi frequenti e strategici da parte di utenti in difficoltà economica o con debiti, che potrebbero passare rapidamente da un fornitore all’altro per eludere le fatture in sospeso.
Per contenere questi rischi, tra le proposte emerse nella fase di consultazione ci sono l’introduzione di un tetto massimo annuale di cambi consentiti per singolo cliente e l’obbligo di una cauzione al momento della richiesta di passaggio. Le modifiche andrebbero a tutelare il sistema da abusi, garantendo al tempo stesso trasparenza e fluidità.

Nel frattempo, i numeri della liberalizzazione confermano una tendenza crescente, ma ancora frenata. Secondo l’ultimo Rapporto Arera sui mercati retail, tra gennaio e settembre 2024 quasi un cliente su cinque ha cambiato fornitore, con un picco tra i più giovani: nella fascia 18-29 anni, il tasso di switching ha toccato il 28,9%. La riforma potrebbe alzare ulteriormente questi numeri, ma la burocrazia resta un ostacolo, come sottolineato dall’Autorità.
Le tempistiche tecniche verranno ridotte, ma non è detto che questo coincida con una semplificazione concreta per gli utenti. L’adeguamento dei sistemi informatici, la gestione delle comunicazioni e il rischio di pratiche scorrette restano elementi da monitorare con attenzione. Il primo banco di prova sarà gennaio 2026, quando scatterà ufficialmente la nuova procedura.
La sfida dell’informazione e il ruolo dei call center
Parallelamente alla riforma tecnica, resta aperta la questione della trasparenza commerciale e della qualità dell’informazione offerta ai consumatori. Con il nuovo sistema a 24 ore, ogni errore o ambiguità nella comunicazione delle condizioni contrattuali potrebbe generare conseguenze immediate e difficili da rettificare. In passato, Arera ha già sanzionato otto call center su dieci per pratiche scorrette o per la mancata erogazione del bonus sociale elettrico, che ha lasciato escluse 16 mila famiglie.
Il rischio è che la semplificazione procedurale favorisca strategie di marketing troppo aggressive, in particolare tramite il canale del telemarketing, già finito sotto la lente per numerose violazioni. L’Autorità, nella delibera, ha ricordato l’importanza di garantire che ogni operatore, prima di procedere allo switching, fornisca documentazione chiara, accessibile e completa. In assenza di una tutela effettiva dell’utente, la rapidità potrebbe diventare un’arma a doppio taglio, aumentando il rischio di attivazioni inconsapevoli o contratti poco vantaggiosi.
Anche per questo motivo, Arera invita gli utenti a verificare con attenzione le condizioni delle offerte e a utilizzare i portali ufficiali come il comparatore di offerte energia del Portale Offerte. Un sistema di cambio rapido funziona solo se accompagnato da informazione corretta, tutela reale e strumenti per orientare le scelte. Il 2026 sarà un anno decisivo per capire se l’equilibrio tra semplificazione e garanzie sarà effettivamente raggiunto.