Questi occhiali smart vendono milioni di pezzi: ecco perché sono diversi da tutti gli altri

Occhiali

Ray-Ban Meta: i nuovi occhiali smart accessibili a tutti. Fonte foto www.meta.com-trevisolavora.it

Franco Vallesi

6 Agosto 2025

I Ray-Ban Meta vendono oltre un milione di pezzi. Ora anche Apple, Google e Samsung scendono in campo.

Gli occhiali smart non sono ancora parte della vita quotidiana per la maggioranza delle persone, ma i numeri iniziano a raccontare una storia diversa. Dopo il flop dei primi Google Glass, il mercato degli indossabili intelligenti per il volto si è rimesso in moto. Il segnale più forte arriva dalla collaborazione fra Meta ed EssilorLuxottica: i Ray-Ban Meta hanno superato un milione di unità vendute nel 2024, e secondo le proiezioni interne l’obiettivo è di raddoppiare le consegne entro dicembre. Il successo non nasce solo dall’estetica familiare e dai richiami alla moda tradizionale, ma da un insieme di fattori: fotocamere e microfoni integrati, lenti trasparenti con filtro luce, assistente vocale per le domande rapide e, soprattutto, prezzi in calo. Il modello Wayfarer Lucido Nero, ad esempio, è sceso a 264 euro, con una riduzione dell’11% in un anno e mezzo. Non è più solo un oggetto da appassionati, ma un’alternativa reale a cuffiette, action cam e persino smartphone.

Tra sport, intelligenza artificiale e display invisibili: cosa stanno preparando Meta, Apple e Google

Il Ceo di Meta, Mark Zuckerberg, continua a spingere sull’idea che gli occhiali intelligenti diventeranno presto il nuovo smartphone. I tempi? Almeno dieci anni, stando alle sue stime, ma i prototipi ci sono già. Oltre ai Ray-Ban, Meta ha presentato i nuovi Oakley Meta, pensati per lo sport, e punta in alto con Aria Gen 2, un modello sperimentale con sensori, videocamere, microfoni e Gps integrati. L’obiettivo è far sì che l’intelligenza artificiale, osservando ciò che fa l’utente nel mondo reale, impari a interagire con l’ambiente. Dalla teoria alla pratica: si parla di assistenti digitali capaci di rispondere in base al contesto, e non solo a comandi vocali.

Occhiali
Occhiali Ray-Ban Meta. Fonte foto www.meta.com

All’orizzonte anche un altro dispositivo, ancora avvolto nel mistero: gli Hypernova. A differenza dei modelli attuali, integrano un piccolo schermo nella lente, per mostrare notifiche, indicazioni stradali e app, senza mai tirare fuori il telefono. Il debutto della versione 2, previsto nel 2027, porterà doppi display e nuove modalità di interazione.

Intanto Google lavora alla piattaforma Android XR, nome in codice “Martha”, dedicata interamente alla gestione degli smart glasses: notifiche, registrazioni, impostazioni personalizzate. Lo sviluppo è ancora in corso, ma i primi prototipi sono già visibili internamente.

Asia in vantaggio su pagamenti e interazione: Meizu e Alipay+ testano i primi acquisti senza smartphone

Il settore asiatico, spesso sottovalutato in questo segmento, ha già fatto il primo passo verso una vera autonomia dallo smartphone. A Hong Kong, Meizu e Alipay+ hanno completato il primo pagamento al mondo tramite smart glasses, sfruttando riconoscimento vocale e QR code. L’operazione è avvenuta attraverso il modello StarV Snap, prodotto dal colosso cinese Meizu, e ha segnato una svolta: nessun telefono, nessun contatto fisico, solo comandi a voce e visualizzazione su lente.

Samsung si prepara a entrare nella partita con un proprio modello basato sul chip Snapdragon AR1 Gen 1 (lo stesso dei Ray-Ban di Meta) e integrato con Google Gemini per riconoscere volti, gesti, QR code e abilitare pagamenti sicuri. Quanto ad Apple, le indiscrezioni parlano del debutto nel 2027 degli Apple Glass, con controllo vocale, fotocamera, AI ambientale e modelli successivi per Extended Reality, che monteranno microdisplay su tecnologia Liquid Crystal on Silicon, ma saranno pronti — forse — solo nel 2028.

Change privacy settings
×